
I luoghi contano
“Posto” è una parola che proviene dal latino che significa fissato, collocato. Per definirne uno bastano queste parole e un punto su una mappa?
Non sempre. Ci vuole dell’altro, ad esempio una storia, delle idee, una fiducia condivisa e delle persone. Perché il successo delle città dipende dalle connessioni fisiche, diceva Edward Glaeser. Ed è alle connessioni umane, che dedichiamo il nuovo numero di CIVIC, perché senza di queste, gli spazi sarebbero solo contenitori vuoti.
Nel nuovo numero parliamo di:
- Come disegnare le città attraverso i processi partecipativi per affrontare problemi comuni: l’esperienza di alcune trasformazioni urbane in Colombia, Cile e Danimarca
- Luoghi dove creare e collaborare, sostenibili e inclusivi e capaci di farci sentire a casa: gli esempi di Dokk1, la biblioteca danese co-creata quotidianamente dalle persone che la frequentano, Centquatre, un centro culturale a Parigi, Oodi (il cui nome significa ode in finlandese) un centro multifunzionale nel cuore di Helsinki e l’Obama Library, che ancora non esiste.
I luoghi contano
I luoghi contano
- Territori in dialogo con arte e creatività: l’esempio di Arte Sella
- Il movimento del New European Bauhaus in Italia: in dialogo con Alessandro Rancati, Architetto e designer, Policy Analyst del Joint Research Centre della Commissione europea
- Alla ricerca dei luoghi del noi: l’iniziativa CIVIC PLACES per la mappatura italiana di luoghi belli, attivi e inclusivi