Natura, creatività, territorio in dialogo: l’esempio di Arte Sella

di Arianna Testino

Arte Sella ha preso forma, anno dopo anno, sviluppandosi seguendo la risonanza di chi inizialmente l’ha curata e di chi l’ha vissuta da visitatore, cercando costantemente di essere al contempo fedele a sé stessa e capace di accogliere la trasformazione come un atteggiamento permanente di adesione al mondo.

Così Emanuele Montibeller, direttore artistico di Arte Sella, tratteggia i contorni di uno degli esperimenti di interazione fra natura e gesto creativo più riusciti e longevi in Italia.

Costruita passo dopo passo a partire dal 1986, Arte Sella affonda le radici nella comunità di Borgo Valsugana, in provincia di Trento. È qui, nel giardino di Villa Strobele, che attecchiscono le prime installazioni e mostre di un progetto destinato a concretizzarsi, tre anni più tardi, nell’Associazione Arte Sella, sotto la guida di Montibeller. Un progetto capace di rafforzare la propria identità traendo linfa non solo dalle intuizioni degli artisti, invitati a misurarsi con le caratteristiche del contesto montano, ma anche e soprattutto dalla risposta della Val di Sella e dei suoi abitanti, co-protagonisti di un’impresa ambiziosa, che riconfigura il territorio valorizzando la natura e le istanze della collettività.

«Un linguaggio così inedito e dirompente, come quello dell’arte, introdotto in una valle alpina abituata da secoli ad altri linguaggi, è stato inizialmente visto come un corpo estraneo, di difficile comprensione. Pian piano l’accettazione si è trasformata in adesione e, infine, in una modifica identitaria di un’intera valle, in cui sono evidenti le ricadute innanzitutto culturali, ma anche sociali, turistiche ed economiche – ricorda Montibeller. «La cultura è diventata il motore di sviluppo principale della valle, che è ora riconosciuta come una meta ineludibile per riconnettersi alla natura attraverso la scoperta dell’arte da essa accolta e nutrita».

Architetti e artisti internazionali hanno contribuito ad ampliare un itinerario che, oggi, oltre al giardino di Villa Strobele – dove trovano spazio le opere firmate da capisaldi quali Ettore Sottsass, Kengo Kuma, Michele De Lucchi, Stefano Boeri e Pinuccio Sciola – include anche il sentiero Montura, ritmato dagli interventi di Giuliano Orsingher e Sally Matthews e dalle sedute di Aldo Cibic, Alberto Meda, Matteo Poli e Giulio Iacchetti, che accompagnano il viandante all’area di Malga Costa. Qui il parco accoglie installazioni come Simbiosi di Edoardo Tresoldi e Terzo Paradiso – La Trincea della Pace di Michelangelo Pistoletto, ma anche concerti, incontri e performance.

«Al centro di tutto c’è la natura e da essa nasce Arte Sella, nascono le idee degli artisti, nascono le opere. Lo sguardo degli artisti che indagano la loro relazione con la natura ha potenzialità immense, che quando vengono espresse sono capaci di ribaltare stereotipi, di rendere tangibile il futuro, di aprire strade totalmente inedite». Uno sguardo che, inevitabilmente, chiama in causa l’ecologia e la sostenibilità, legate a doppio filo alla consapevolezza civica degli individui e della comunità. «Ogni azione, ogni intervento, ogni passo che l’uomo compie nel mondo genera una relazione complessa e contraddittoria con la natura», sottolinea Montibeller. «Noi siamo una parte della natura e da questa consapevolezza la pratica di Arte Sella si è evoluta utilizzando l’arte come strumento di indagine, di ricerca e di possibile anticipazione del futuro».

L’approccio di Arte Sella sensibile fin dagli esordi alle ricadute – materiali, sociali, comunitarie – del progetto a breve e lungo termine, si è trasformato nel tempo. «Se negli anni Ottanta, alla nascita di Arte Sella, l’arte nella natura indagava il tema ecologico attraverso l’utilizzo dei materiali naturali, l’impermanenza delle opere e una simbiosi quasi totale tra opera d’arte e ambiente naturale, oggi siamo consapevoli che il tema ecologico deve essere affrontato anche con sguardi altri, che tengano conto dell’evoluzione scientifica e tecnologica e di un mondo in cui il tema ecologico non è più uno dei temi di indagine per l’umanità, ma è il problema dalla cui risoluzione dipenderà l’esistenza stessa dell’umanità».

Un approccio inclusivo, quindi, e trasversale: «La natura è l’ispirazione principale degli artisti, ma nell’elaborazione culturale di cui un’opera si nutre rientrano fortemente anche le dimensioni storiche, sociali, antropologiche del luogo, che gli artisti sono invitati a indagare ed esplorare durante la loro residenza. In qualche modo la Val di Sella, ma tutto il territorio che accoglie l’esperienza di Arte Sella, viene incorporato nell’opera d’arte e si inserisce in un ciclo vitale condiviso. La circolarità quindi è intesa in senso molto più ampio e non è solo connessa al riutilizzo dei materiali: si tratta di rimanere, come comunità, predisposti al cambiamento e alle forze trasformative», conclude Montibeller.

 

http://www.artesella.it/it/

Il nuovo numero della rivista CIVIC è dedicato agli spazi. Quelli fisici, quelli del noi, quelli partecipati. Quelli che stanno nel nostro cuore, e dove tira sempre il vento, come scriveva Lucio Dalla, perchè parlano di noi e sono riflesso delle connessioni che stabiliamo, con gli altri e la natura.

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